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Quadro II. bis

Pubblicazioni accademiche

Concorso dei Soci per 100 pagine di testo delle Memorie
e per 100 tavole grafiche.

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Numero di pagine e di tavole delle pubblicazioni accademiche.

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Comunicazioni e letture.

Il Socio SCHIAPARELLI, relatore, in nome anche dei Socî RESPIGHI e DE GASPARIS, legge la seguente Relazione sui lavori di Astronomia presentati per concorrere al premio di L. 10,000, istituito da S. M. il Re.

<< Fra i molti lavori presentati pel concorso al premio reale d'Astronomia pel 1879, due soli parvero degni di esser fatti soggetto di più particolare esame e di questi soltanto tratterà la presente relazione.

<< I. Il sig. Giovanni Celoria, secondo astronomo del r. Osservatorio di Milano e professore di Geodesia nel r. Istituto tecnico della medesima città, ha mandato al concorso uno scritto, Sopra alcuni eclissi di sole antichi e su quello di Agatocle in particolare. L'argomento su cui verte questo lavoro, è uno di quelli che oggi maggiormente occupano gli astronomi, i quali sono concordi nel riconoscere in esso una delle questioni più difficili e più importanti della loro scienza, che adesso si possano studiare.

«È noto abbastanza quali difficoltà in ogni tempo abbia presentato lo studio dei movimenti della luna. Lo sviluppo analitico dei medesimi è uno dei più ardui problemi della meccanica celeste ed occupò per molti anni alcuni dei più illustri geometri. Ultimamente i lavori di Plana e di Hansen sembravano aver condotta la soluzione del problema ad un grado soddisfacente di perfezione. Le Tavole lunari di Hansen, pubblicate nel 1857, rappresentavano bene le osservazioni fatte per tutto l'intervallo fra il 1750 e il 1850, e si poteva sperare, che l'aggiungere altri importanti perfezionamenti fosse cosa riservata a tardi nepoti.

« Ma questa speranza non durò molto tempo. Sono trascorsi appena 23 anni dalla pubblicazione delle Tavole di Hansen, e già la loro discordanza dalle posizioni osservate è manifesta, e va crescendo d'anno in anno. Adams, e più tardi Delaunay, hanno riconosciuto (e recentemente di nuovo Airy anche ha confermato) che l'accelerazione secolare del movimento lunare adottata in queste Tavole dev'essere ridotta a meno della metà. Delaunay ha trovato inoltre, che una perturbazione di lungo periodo, collegata col movimento di Venere, ha un coefficiente molto diverso da quello stabilito da Hansen. E finalmente sembra, che anche la velocità media del moto lunare, adottata in queste Tavole, debba subire ancora qualche notabile modificazione. A complicare viepiù il problema, si è affacciata da ultimo la possibilità, che la rotazione diurna della terra intorno al suo asse, la quale è stata finora considerata come unità invariabile nelle misure del tempo, possa subire un ritardo progressivo, e produrre così un' accelerazione apparente nei movimenti della luna e di tutti gli altri corpi celesti. Questione importantissima, alla quale già Galileo avea pensato, ma che soltanto da pochi anni ha richiamato a sè l'attenzione degli scienziati.

« Varî astronomi sono oggi occupati a preparare elementi che possano servire di base alla soluzione di tante difficoltà. Si è cominciato uno studio rigoroso sul grado di uniformità che si può attribuire alla rotazione terrestre, paragonando questa coi movimenti dei satelliti di Giove. Alcuni si sono consacrati alla revisione della teoria. lunare, e già qualche piccolo perfezionamento si è raggiunto anche in questa parte. Altri continuano a seguire, cogli strumenti dei grandi osservatorî, il corso del nostro Satellite, e a constatare giorno per giorno gli errori delle Tavole. Finalmente altri,

ripigliando in esame le osservazioni anteriori al 1750, tentano di studiare quale fosse il movimento della luna nelle epoche più remote, per le quali si può sperare, che la distanza del tempo possa compensare la rozzezza delle osservazioni. Da quest'ultima classe di studî si spera conseguire il maggior frutto per ciò che concerne l'accelerazione secolare e il medio movimento; ed a quest'ultima classe di studi appartiene il lavoro del prof. Celoria.

<< Fra le antiche osservazioni sulla luna, quelle delle eclissi totali da essa prodotti sul sole debbono riguardarsi come le più utili e le più capaci di somministrare un giudizio sul valore delle moderne Tavole. Le tradizioni dei Chinesi, dei Caldei e degli Assiri, dell'antichità classica presentano un certo numero di osservazioni di eclissi totali, ma per lo più le indicazioni non hanno il grado di precisione che si richiede riguardo al tempo dell'osservazione, e riguardo al luogo dove l'eclisse apparve totale. Molte volte non si può neppure aver la certezza che si tratti veramente di un'eclisse, anzi che di un altro fenomeno. Tutto questo non ha impedito, che molti calcoli si facessero in proposito; ma per ottenere ai medesimi una base sufficiente si è dovuto sempre fare qualche supposizione più o meno contestabile, tal altra violare la cronologia ricevuta; e diversi astronomi, ragionando sulla medesima eclisse, sono stati condotti a diverse conclusioni. Esaminando invece tutte quelle antiche testimonianze con animo spregiudicato, se ne ricava l'impressione, che alla loro interpretazione darà in avvenire l'astronomia maggior lume, di quanto presentemente questa ne possa sperare da quelle.

Il prof. Newcomb dell'Osservatorio di Washington, il quale ha trattato tutta questa materia con molta ampiezza nella prima parte delle sue Researches on the motion of the Moon, è venuto alla conclusione, che fra tutte le antiche eclissi totali del sole, quella veduta dalla flotta di Agatocle l'anno -309 durante la sua navigazione da Siracusa a Cartagine, e riferita abbastanza chiaramente da Diodoro di Sicilia, sola potrebbe dare una base inconcussa alle ricerche lunari, quando il luogo di questa osservazione fosse meglio stabilito. « Of all the ancient solar eclipses », dice questo astronomo, «< this is one of which the totality may be considered as best established, and to which, therefore, we should have least hesitation in making the lunar tables conform. Unfortunately, there is a doubt whether Agathocles, in his passage from Syracuse to Carthage, went on the north or the south side of Sicily ».

È manifesto pertanto, che un elemento importante alla dilucidazione di tutte le questioni qui sopra esposte si otterrebbe, quando dell'eclisse di Agatocle si potesse dimostrare, che è stata osservata in qualche determinato punto. Or questo propriamente è il frutto conseguito dal sig. Celoria nel suo lavoro. Appoggiato ad una massa di calcoli capace di far impallidire più di uno non avvezzo a trattar problemi d'astronomia, il sig. Celoria ha dimostrato che l'eclisse d'Agatocle è stata osservata ccme totale non solo nelle vicinanze della Sicilia, ma anche sull'Ellesponto. Per un caso fortunato la zona di totalità essendo quasi parallela alla direzione di quel canale, questa determinazione quasi equivale in esattezza a quella che si avrebbe, quando fosse indicata la città, dove propriamente l'osservazione ebbe luogo.

Sebbene lo stabilire questo semplice fatto abbia costato all'autore tanto lavoro, il processo della dimostrazione si compendia in poche parole. Alcuni astronomi

IRANSUNTI

VOL. V.9

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antichi, Tolomeo, Pappo, Cleomede avevano fatto allusione ad un'eclisse solare, che fu totale sull'Ellesponto; e di / del diametro in Alessandria d'Egitto: e riferivano che di questa eclisse avesse già fatto uso Ipparco nelle sue ricerche sulle distanze del sole e della luna. Ma l'epoca della medesima era sconosciuta, e soltanto potevasi inferire, che fosse avvenuta nell'intervallo compreso fra la fondazione di Alessandria (-331) e l'epoca della morte di Ipparco, che si suppone esser avvenuta prima dell'anno 100. Trattavasi dunque di scegliere, col metodo di esclusione, fra le tante eclissi avvenute nello spazio di 232 anni, quella a cui le parole degli accennati scrittori possono applicarsi. Ebbe dunque il Celoria ad occuparsi di 181 eclissi solari, delle quali solo approssimativamente esaminò 103, per i quali la zona di totalità o non esisteva, o cadeva in tutt'altra parte del globo. Altre 60, per le quali i caratteri di esclusione non erano così evidenti, furono calcolate per mezzo delle Tavole approssimative di Hansen. E finalmente colle Tavole grandi di Hansen per la luna e colle Tavole solari di Le Verrier furono computate, usando del metodo di Bessel, le undici eclissi rimanenti, fra le quali la somma delle incertezze si era ridotta. Per una sola fra queste ultime eclissi risultò possibile la totalità sull' Ellesponto, e questa si trovò identica all'eclisse di Agatocle, 14 agosto -309 del calendario giuliano proleptico. Per le altre dieci l'ammetter come possibile la totalità sull'Ellesponto equivaleva al supporre, nelle Tavole di Hansen errori impossibili nello stato presente dell'astronomia.

<< Queste lunghe dichiarazioni erano necessarie per giustificare agli occhi di tutti la conclusione, a cui i Commissarî sono giunti rispetto al lavoro del prof. Celoria. La conclusione è, che sia per l'importanza del risultato ottenuto, sia per la grandezza del lavoro eseguito, questa Memoria è degna di conseguire il premio reale.

<< II. Il sig. Guglielmo Tempel aggiunto astronomo presso l'Osservatorio reale di Arcetri in Firenze, da cinque anni ha consacrato in modo speciale le sue fatiche alla descrizione delle nebule, a ciò valendosi dell'ottimo Refrattore di Amici esistente in quell'Osservatorio. In sedici tavole egli ha dato i disegni di molte fra le più importanti di quelle formazioni celesti, aggiungendo a ciascun disegno le necessarie dichiarazioni e le particolarità sulle misure da lui eseguite. L'esame critico fatto da uno dei Commissari sopra alcuno di questi disegni comparato col cielo non ha lasciato alcun dubbio sulla loro esattezza e fedeltà. Nè ciò deve far meraviglia, quando si pensi che l'autore, ben conosciuto in tutto il mondo astronomico come uno dei più assidui e fortunati esploratori del firmamento, per lunghi anni già prima si era esercitato nella descrizione grafica dei corpi celesti, e per una gran parte della sua vita ha fatto dell'arte del disegno la sua principale occupazione. Nel caso presente, la perfezione delle figure eseguite al cannocchiale sulle nebule è tale, che può esser apprezzata anche da chi non sia familiare coll'aspetto che quegli oggetti presentano in cielo; e non senza qualche difficoltà sarà possibile trovare un artista capace di riprodurle con tutta la precisione desiderabile. Ciò sia detto quanto al merito intrinseco del lavoro. Indichiamo ora brevemente di quale utilità esso possa riuscire al progresso dell'astronomia.

L'epoca dei disegni veramente accurati di nebule non data da molto più di 40 anni addietro, e fatta qualche rarissima eccezione si può dire che abbia cominciato

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