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esaminata la reazione; parecchie volte vi si cercò l'albumina. Quelle dalla paralisi progressiva e dai cavalli furono estratte mediante siringa o raccolta con borsa di gomma elastica, e il simile per una parte di quelle della febbre miliare. Furono raccolte in recipienti netti, furono esaminate col microscopio, per riconoscere se contenessero fermenti figurati. Nell'urina della paralisi progressiva nulla mai poterono scorgere i dottori Riva e Trebbi; in quella dalla febbre miliare fu visto qualche micrococco da me e dal dott. Stroppa; nell' urina dei cavalli il prof. Gotti, ve ne riconobbe una quantità grandissima.

<< Fu mia cura di chiedere quali i medicamenti somministrati, acciò non si potesse sospettare che i prodotti conseguiti non fossero di vera origine patologica, e provenissero piuttosto da modificazioni di sostanze introdotte per bisogni della cura.

<< Pei reattivi prescelti a specificare le basi ne preferii alcuni dai quali si possono ottenere più facilmente composti cristallizzati, acciò dalle forme cristalline si potesse desumere qualche criterio utile per verificare l'identità o scoprire le diversità.

<< In tutte le ricerche fatte fino al presente riscontrai sempre due basi almeno, oltre l'ammoniaca; tra le due, una che prevaleva per quantità sull' altra in grado considerevole. Talvolta giunsi a poterle separare sufficientemente, come già avvertii in addietro: in altri casi la separazione non mi riuscì; se non che anche mescolate giovarono per riconoscerne l'efficacia fisiologica, da cui desumere, se o no avessero influito nel rendere peggiori gli effetti della malattia.

<< Ultimamente però credo di aver trovato il modo di una buona separazione per tutti i casi senza perdita di sostanze; perdita che bisogna evitare ad ogni modo dacchè, come venni accennando, le proporzioni che se ne ottengono sono molto piccole e fa d' uopo avere il necessario per le reazioni chimiche e per le indagini fisiologiche.

Fisica celeste. - RESPIGHI. Sulle ragioni della chiarezza delle immagini fotografiche del Sole.

<< Facendo rilevare il grande pregio ed importanza delle bellissime fotografie della fotosfera solare, ottenute dal celebre astronomo e fisico francese sig. Janssen, il Socio Respighi fa osservare che i minuti dettagli ed apparenze da esse presentate erano già stati almeno nella maggior parte osservati anche direttamente per mezzo di potenti cannocchiali, ma soltanto in condizioni atmosferiche molto favorevoli, bastando la più debole agitazione o variabilità di rifrazione nell' atmosfera per alterarle e velarle. Sicchè a rigore non può dirsi che la fotografia sia più sensibile dell'occhio; riproducendo immagini di oggetti impercettibili direttamente all'occhio stesso, mentre può soltanto affermarsi che la fotografia è meno soggetta all'influenza della variabilità delle condizioni atmosferiche, che tendono ad alterare l'immagine geometrica degli oggetti osservati coi nostri strumenti ottici.

Questo vantaggio, o la maggiore perfezione delle immagini fotografiche sulle immagini osservate direttamente dal nostro occhio, dipende dalla brevità della durata o dalla quasi istantaneità dell'azione della luce solare, quale si richiede nella riproduzione o fissazione di quelle immagini; in forza della quale viene rappresentato lo stato od apparenza della fotosfera in un dato istante: mentre nelle osservazioni dirette

l'impressione ricevuta dall'occhio è la somma o la risultante di tutti i diversi stati od apparenze, verificatesi nell'immagine dell'oggetto per tutta la durata della così detta persistenza delle immagini od impressioni luminose sull'apparato sensitivo del nostro occhio di modo che l'immagine da noi percepita risulta dalla fusione o sovrapposizione di tante immagini successive, e più o meno differenti secondo la maggiore o minore rapidità delle variazioni che avvengono, in questo intervallo di tempo, nello stato della parte di atmosfera attraversata dai raggi luminosi.

<< Il Socio Respighi fa poi rimarcare, che anche le immagini fotografiche, e specialmente quelle prese in condizioni atmosferiche anormali, non si possono ritenere come riproduzioni esatte e fedeli dello stato della superficie del sole, perchè anche in esse le rifrazioni irregolari o accidentali dell'atmosfera possono presentare delle alterazioni nella forma e posizione delle varie parti e dei minuti dettagli di questa superficie: per cui senza negare che le apparenze presentate dalle fotografie solari non siano più complete e veritiere di quelle osservate direttamente al cannocchiale, non sembra però ammissibile che le successive fotografie, prese sulla stessa parte della fotosfera, possano costituire dei termini di confronto così esatti e sicuri, da poterne dedurre i reali cambiamenti e variazioni che avvengono nella costituzione e struttura di questo strato superficiale del sole ».

Fisica.

RESPIGHI. Sulle esperienze fatte all'Osservatorio del Campi

doglio per la determinazione della gravità.

<< All'Osservatorio del Campidoglio nei mesi di gennaio e febbraio del corrente anno vennero eseguite varie serie di esperienze non tanto per determinare il valore assoluto della gravità, quanto per verificare la legge della diminuzione della durata delle oscillazioni del pendolo in relazione alla diminuzione della loro ampiezza. La riduzione dei dati ottenuti da queste esperienze ed i calcoli necessarî per dedurne la lunghezza del pendolo semplice che batte il secondo, e quindi il valore assoluto della gravità, quantunque già molto avanzati, sono però ancora lontani dal loro compimento; per cui rimettendo ad una delle prossime adunanze la comunicazione dei risultati, nel frattanto il Socio Respighi crede opportuno di informare l'Accademia del lavoro eseguito, descrivendo l'apparato usato ed il metodo seguito nelle esperienze, non che le cure usate per ottenere risultati meritevoli di fiducia.

<< I risultati poco soddisfacenti, ottenuti in questi ultimi tempi coi pendoli a reversione, mettendo in dubbio i grandi vantaggi promessi da questo ingegnosissimo apparato, in causa di perturbazioni forse inevitabili, in parte note ed in parte sconosciute, hanno consigliato il prof. Respighi a preferire l'uso dei pendoli a filo lunghi e pesanti, nei quali a suo modo di vedere le cause di perturbazione sono meno sensibili e più facili a prevedersi, col solo inconveniente d'una maggiore difficoltà nel misurarne esattamente la lunghezza, difficoltà che la meccanica e l'ottica potranno probabilmente superare.

« Il pendolo usato è formato da una palla o sfera di piombo ben lavorata, del peso di circa chilogrammi 9, sostenuta da un filo di acciaio del diametro di circa. 0,6 di millimetro, e portante alla estremità una punta od indice acuminato di ferro, destinato a sfiorare in dati istanti la superficie d'un sottoposto cilindretto di mercurio per

chiudere il circuito elettrico che deve segnare sul cronografo gli istanti del passaggio del pendolo sulla verticale.

« L'esperienze sono state fatte con cinque diverse lunghezze del pendolo, comprese da 7,m 90 a 5, 16; e in tutte queste diverse lunghezze il pendolo, in causa del suo peso, della sottigliezza del filo e del conveniente modo di sospensione, si mostrava indipendente dall'influenza del moto rotatorio della terra, presentando regolarmente il noto fenomeno di Foucault; condizione che il prof. Respighi ritiene essenziale nei pendoli a filo per renderli soggetti nel loro oscillamento alla sola azione della gravità; ciò che non si verifica negli apparati di Borda e di Bessel, nei quali la durata delle oscillazioni può essere irregolarmente alterata dall' influenza della rotazione della terra.

« Il numero e la durata delle oscillazioni del pendolo libero, non potendosi avere col metodo delle coincidenze, venivano determinati col registrare sul cronografo di tratto in tratto gli istanti dei passaggi del pendolo sulla verticale, stabilendo temporariamente e per poche oscillazioni il contatto dell'indice colla superficie sottoposta del mercurio, per rendere trascurabile la piccola resistenza prodotta dal contatto e qualunque possibile influenza del breve passaggio della corrente elettrica pel filo.

« Le indicazioni o segni registrati dal cronografo per gli istanti di questi passaggi sono così nitidi e regolari, che può garantirsi coll'esattezza del centesimo di secondo il tempo compreso fra due oscillazioni o passaggi, presi a qualunque intervallo di tempo.

« Dimodochè in riguardo al numero ed alla durata delle oscillazioni si raggiunge con questo metodo un grado di approssimazione certamente più grande di quello sperabile dall'uso delle coincidenze. Le lunghezze dei varî pendoli vennero fedelmente riportate sopra una robusta stadia di legno, alta più del pendolo più lungo, e la loro misura venne diligentemente e ripetutamente eseguita per mezzo di un metro di ottone, la cui equazione col metro campione della Commissione superiore dei pesi e misure era stata recentemente determinata dal prof. Pisati.

<<< Il Socio Respighi termina la sua relazione, superiormente compendiata, facendo alcune considerazioni risguardanti l' influenza del moto rotatorio della terra sulla durata effettiva delle oscillazioni nei varî pendoli usati in questa delicata ricerca, e specialmente sui pendoli a filo, pei quali non è del tutto sicuro il metodo delle coincidenze; alle quali circostanze egli conchiude doversi in parte attribuire le anomalie e discordanze trovate nei risultati delle varie esperienze, finora eseguite per determinare il valore della gravità con diversi strumenti e in diverse località ».

7. Comitato segreto.

Il PRESIDENTE presenta il conto consuntivo dell'anno 1880.

Dietro suo invito, la Classe elegge a far parte della Commissione di revisione del medesimo, il Socio BETOCCHI. Nella prossima seduta della Classe di scienze morali, storiche e filologiche, si procederà alla nomina degli altri due membri della Commissione.

II PRESIDENTE di concerto col Consiglio di Amministrazione, secondando il desiderio espresso da diversi Socî, propone alla Classe i seguenti quesiti:

Se la Classe debba dividersi in sezioni, ed in caso affermativo in quali, e di quanti membri.

<< Se per ogni elezione di Socio o Corrispondente nazionale o straniero debbasi da una Commissione fare una proposta di candidati, e come debba la Commissione essere composta ».

La Classe procede alla nomina di una Commissione coll'incarico di studiare i quesiti proposti, e riferire in una prossima seduta.

La Classe adunatasi all'una pomeridiana si sciolse dopo tre ore di seduta.

Classe di scienze morali, storiche e filologiche.

Seduta del 20 marzo 1881.

Presidenza del Socio anziano AMARI.

Soci presenti: BERTI, BETOCCHI, BLASERNA, BONGHI, CANNIZZARO, CARUTTI, FERRI, FIORELLI, GEFFROY, GUIDI, HELBIG, HENZEN, LOVATELLI, LUZZATTI, MINGHETTI, PARETO, RAZZABONI, RESPIGHI, SELLA, VALENZIANI; ed i Socî corrispondenti GREGOROVIUS, JORDAN, LUMBROSO, NARDUCCI, PIGORINI e SCHUPFER.

1. Affari diversi.

Il Segretario CARUTTI legge il verbale della precedente seduta, che viene approvato.

Dà quindi conto del carteggio relativo allo scambio degli Atti.

Ringraziano:

L'Accademia palermitana di scienze, lettere ed arti; la r. Società danese delle scienze a Copenaghen; la Società siciliana per la storia patria a Palermo; il Museo britannico di Londra; il Museo civico di storia naturale a Genova; l' imp. r. Osservatorio di Praga; il r. Osservatorio del Capo di Buona Speranza; il Collegio degli ingegneri ed architetti in Roma; la r. Biblioteca di Parma.

I PRESIDENTE presenta alla Classe il Socio corrispondente straniero JORDAN, che per la prima volta assiste alle sedute accademiche.

2. Presentazione di libri.

Il Segretario CARUTTI presenta i libri giunti in dono dopo l'ultima seduta, fra i quali nota un Opuscolo del Socio BOCCARDO, intitolato: L'animale e l'uomo. Fondamenti dottrinali e metodici della moderna sociologia nelle sue relazioni colle scienze biologiche economiche e statistiche.

Il Segretario FERRI presenta le opere seguenti mandate in dono all'Accademia dal socio Augusto Vera: Logique de Hégel; Philosophie de la Nature de Hégel; Philosophie de l'Esprit de Hégel; Philosophie de la Religion de Hégel; Introduction à la Philosophie de Hégel (seconda edizione); Mélanges philosophiques; Essais de Philosophie hégélienne; Strauss, l'ancienne et la nouvelle foi; Cavour, l'Eglise

TRANSUNTI

VOL. V.°

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