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CAP. V I.

Del sito della Terra.

on si dubita punto, che la Terra non segga nel piano dell' eclittica tra l'orbita di Venere, e quella di Marte. La Luna, che in poca distanza le si rivolge intorno, declina or dall' una, or dail' altra parte del I detto piano, e segue la fascia del zodiaco.

Così la Terra, come la Luna ricevono il lume dal Sole; laonde non può da noi vedersì la Luna, se non per quanto è a noi rivolta quella parte, che il Sole

illumina.

Avvien talora, che la Luna nel suo rivolgersi ven ga a fraporsi tra la Terra, e il Sole per modo, che ne copra il Sole; e allora dicesi esser l'ecclisse del So

le

; e talor' anche opponsi al Sole dalla parte contraria per modo, che l'ombra della Terra cada sopra la Luna e le faccia perdere il lume, ed oscurarsi : e allora dicesi essere ecclissi della Luna.

Ma già fie bene, che voi cominciate a riconoscere la Figura, ch' io vi presento nella carta qui annessa, la quale gioverà a meglio intendere i seguenti Capi.

Fate dunque ragione, che il piano dell' eclittica tagli perpendicolarmente la carta nella linea (Fig. IV.) NVS nu; che il Sole sia in S, la Terra in TVMN. Poi immaginate una linea retta A E, la qual passi per lo centro della Terra, ed abbia al piano dell' eclittica Tom. V. I i

cer

certa obliquità, come la figura dimostra; e questa linea A E prolungata da amendue le parti vada a terminarsi tra le Stelle.

Or questa linea A E sarà quella, che chiameremo asse del mondo. Le estremità di essa, A ed E, si diranno i poli.

Egli

CAP. VI I.

Del moto diurno.

par certamente, che le Stelle, e tutti i corpi celesti nello spazio di 24. ore rivolgansi intorno all' asse del mondo A E. Questo chiamasi moto diurno. Molti credono, che sia veramente così. Altri l'hanno per una apparenza nata da questo; che la Terra, dicon' essi, nello spazio di 24. ore, volgesi in se stes sa, intorno all'asse A E; e per ciò pare, che quel rivolgimento sia ne' corpi celesti. E certo se un corpo celeste S sarà direttamente sopra il punto V, volgen dosi intanto la Terra intorno all' asse A E, dovrà parere, che il corpo S rivolgasi nello stesso tempo, e scorra un circolo sopra V T. Questo movimento attri buito alla Terra chiamasi anche moto di vertigine.

CAP.

CAP. VIII.

Del moto annuo del Sole:

Per la rivoluzione diurna, che abbiamo detto, dovreb

be il Sole S, se altro non fosse, tornar ogni giorno sopra lo stesso punto V, e scorrere ogni giorno lo stesso circolo sopra VT. Pure non par così. Anzi pare, che il Sole si ritragga indietro ogni giorno alcun poco per certo movimento suo proprio, con cui mostra di scorrere tutto il zodiaco nello spazio d' un anno; e ciò facendo scorre ogni giorno un nuovo circolo sopra la Terra fino a certo termine, a cui giunto tornasi addietro, ritessendo i circoli già tessuti. Molti credono, che il Sole veramente così faccia. Ed è questo il moto annuo del Sole.

Altri però l'hanno per una apparenza, nata da questo solo, che la Terra, dicon' essi, mentre mentre volgesi in se stessa intorno all' asse A E, non lascia ancor di volgersi per lo piano dell' eclittica intorno al Sole Se questo giro compie in un anno. Nel qual giro è ben da avvertire, che la Terra per tutto seco porta l'asse A E parallelo sempre a se medesimo; di che la figura stessa potrà avvisarvi, mostrando la Terra passata da TV MN in tvmn, e insieme l'asse A E in a e.

Di fatti se noi vogliamo che così sia, dovrà in primo luogo certamente parere, che il Sole scorra in

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un' anno tutto il zodiaco; poichè essendo la Terra sotto l' Ariete, dovrà certo il Sole parere nel segno contrario, cioè in Libra, e venuta poi la Terra sotto il Toro, dovrà parere il Sole venuto nello Scorpione, e così dicasi degli altri segni, o costellazioni.

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In secondo luogo, movendosi così la Terra, come è detto, non sarà il Sole ogni giorno direttamente sopra lo stesso punto di essa, ne per conseguente dovrà parere che egli scorra sopra essa ogni giorno lo stesso circolo. Vedetene un esempio nella figura. Sia la Terra sotto l' Ariete in TV MN, presentando al Sole il punto V, parrà, che il Sole in quel giorno scorra un circolo sopra TV. Venga poi la Terra sotto la Libra in tumn; presenterà quivi al Sole il punto n; e parrà, che il Sole in quel giorno scorra un altro circolo sopra mn. Allo stesso modo, tornando la Ter ra dalla Libra all' Ariete, dovrà parere, che il Sole ritessendo in certo modo i circoli già tessuti, torni anch' egli al circolo primo, che già scorse sopra TV. Movendosi dunque la Terra alla maniera, che abbiamo detto, parrà che il Sole scorra ogni giorno un circolo nuovo sopra di essa fino a certo termine, e poi tornisi addietro. Questo movimento, per cui la Terra vol gesi intorno al Sole, chiamasi movimento annuo della Terra, o anche moto di traslazione .

I due movimenti attribuiti alla Terra, cioè l'annuo, e il diurno, contengono quel famoso sistema, che accennato già da tempi antichissimi per Aristarco, e per Pittagora, è stato poi diligentemente spiegato dal

Coper

Copernico, e sostenuto con tanto calore dal Galileo: Noi non ci affanneremo gran fatto di tal questione,

M2

ne,

CA P. IX.

D'alcune divisioni della Terra .

a prima d'altro è da sapere, che de due poli A, ed E n'è uno assai vicino ad una notissima costellazio. detta orsa; e questo polo chiamasi artico, ovve ro boreale, ed anche settentrionale. Il polo opposto chiamasi antartico, ovvero australe, ed anche meridionale.

Ora segnasi su la Terra una fascia TV MN, sopra cui volgesi il Sole tutto l'anno, facendo le sue diurne rivoluzioni da TV fino ad MN, e poi da M N fino a TV: Questa fascia chiamasi zona torrida, che mal si abita li per gran caldi.

I due circoli TV, NM, che chiudono di quà, e di là la zona torrida, si chiamano tropici: quello, che è dalla parte del polo artico, tropico del cancro; l'altro del capricorno. Che se voi intenderete fra due tropici un' altro circolo, come ci, il qual tagli per mezzo tutta la zona torrida, questo circolo dirassi circolo, ovvero linea equinoziale.

Di quà e di là dalla zona torrida segnansi altre due fascie su la Terra, le quali chiamansi zone temperal'una e l'altra delle quali viene a chiudersi quindi da un tropico, e quindi da un minor circolo,

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il

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