La materia dell'Arcadia del Sannazaro: studio |
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La Materia dell'Arcadia del Sannazaro (Classic Reprint) Francesco Torraca Ingen forhåndsvisning - 2018 |
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Almindelige termer og sætninger
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Side 118 - ... ver erat aeternum, placidique tepentibus auris mulcebant zephyri natos sine semine flores. mox etiam fruges tellus inarata ferebat, nee renovatus ager gravidis canebat aristis : flumina iam lactis, iam flumina nectaris ibant, flavaque de viridi stillabant ilice mella.
Side 43 - Malo me Galatea petit, lasciva puella, Et fugit ad salices, et se cupit ante...
Side 19 - ... di lei; e mi pare che le concave grotte, i fonti, le valli, i monti, con tutte le selve la chiamino, e gli alti arbusti risoneno sempre il nome di lei.
Side 125 - Le fiere similmente abandonano le usate caverne: gli ucelli fuggono dai dolci nidi; i duri et insensati alberi inanzi a la debita maturezza gettano i lor frutti per terra; ei teneri fiori per le meste campagne tutti communemente ammarciscono. Le misere api dentro ai loro favi lasciano imperfetto perire lo incominciato mele: ogni cosa si perde; ogni speranza è mancata; ogni consolazione è morta.
Side 71 - ... vedrai ; Tal che in ogni stagione, Quasi nova colomba, Per bocche de' pastor volando andrai ; Né verrà tempo mai, Che 1 tuo bel nome estingua, Mentre serpenti in dumi Saranno, e pesci in fiumi. Né sol vivrai nella mia stanca lingua; Ma per pastor diversi In mille altre sampogne e mille versi.
Side 35 - In medio duo signa, Conon, et — quis fuit alter, «:> Descripsit radio totum qui gentibus orbem, Tempora quae messor, quae curvus arator haberet ? Necdum illis labra admovi, sed condita servo.
Side 108 - ... die, age, frigoribus quare novus incipit annus, 150 qui melius per ver incipiendus erat ? omnia tune florent, tune est nova temporis aetas, et nova de gravido palmite gemma tumet, et modo formatis operitur frondibus arbor, prodit et in summum seminis herba solum, 155 et tepidum volucres concentibus aera mulcent, ludit et in pratis luxuriatque pecus.
Side 22 - ... chi a casa me ne portasse ; ma tanto vi dico, che quattro soli, ed altrettante lune, il mio corpo né da cibo, né da sonno fu riconfortato ; e le mie vacche digiune non uscirono...
Side 24 - ... gustato ancora i fiori, quando tu per me andavi ornata di mille corone. Lasso, quante fiate allora mi giurasti per gli alti Dii, che quando senza me dimoravi, i fiori non ti olivano, ei fonti non ti rendevano il solito sapore ? Ahi dolorosa la vita mia ! e che parlo io ? e chi mi ascolta, altro che la risonante Eco ? la quale credente a...
Side 64 - Apollo. grandia saepe quibus mandavimus hordea sulcis, infelix lolium et steriles nascuntur avenae ; pro molli viola, pro purpureo narcisso carduus et spinis surgit paliurus acutis.