Orazio lirico: studiLe Monnier, 1920 - 844 sider |
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... piuttosto a un'epopea dionisiaca del tempo ellenistico che a un carme lirico di un antico Lesbio . La parenesi rimane parenesi , ma ha pur qualcosa di si- mile a un inno ; le allusioni a miti rari e in ispecie l'av- vicendarsi dei più ...
... piuttosto a un'epopea dionisiaca del tempo ellenistico che a un carme lirico di un antico Lesbio . La parenesi rimane parenesi , ma ha pur qualcosa di si- mile a un inno ; le allusioni a miti rari e in ispecie l'av- vicendarsi dei più ...
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... piuttosto gli Annali che le tragedie ; ma pure queste erano rappresentate ancora sul teatro al tempo di Cice- rone , che ne sapeva larghi tratti a memoria , ed erano ancora così note nell'età augustea che Virgilio , il quale di solito ...
... piuttosto gli Annali che le tragedie ; ma pure queste erano rappresentate ancora sul teatro al tempo di Cice- rone , che ne sapeva larghi tratti a memoria , ed erano ancora così note nell'età augustea che Virgilio , il quale di solito ...
Side 17
... piuttosto scien- tifica che letteraria . A che fine , dunque , avrebbe Orazio innestato nel suo canto versi di poeti lesbici , se i Ro- mani del suo tempo non li avessero saputi quasi a me- moria , quasi così bene come il loro vecchio ...
... piuttosto scien- tifica che letteraria . A che fine , dunque , avrebbe Orazio innestato nel suo canto versi di poeti lesbici , se i Ro- mani del suo tempo non li avessero saputi quasi a me- moria , quasi così bene come il loro vecchio ...
Side 20
... piuttosto alla situazione politica generale che non alla nave ammiraglia di Au- gusto . È pur sempre preferibile l'antica interpretazione alle- ( 1 ) Dalle parole del KUKULA parrebbe che nelle nostre fonti fosse menzione di un viaggio e ...
... piuttosto alla situazione politica generale che non alla nave ammiraglia di Au- gusto . È pur sempre preferibile l'antica interpretazione alle- ( 1 ) Dalle parole del KUKULA parrebbe che nelle nostre fonti fosse menzione di un viaggio e ...
Side 27
... piuttosto con la rassegnazione che dà il senso del dovere liberamente accettato , che non con vera gioia . Il pensiero della possibile morte del suo caro annebbia l'anima del poeta : v . 5 quid nos , quibus te vita si superstite iucunda ...
... piuttosto con la rassegnazione che dà il senso del dovere liberamente accettato , che non con vera gioia . Il pensiero della possibile morte del suo caro annebbia l'anima del poeta : v . 5 quid nos , quibus te vita si superstite iucunda ...
Andre udgaver - Se alle
Almindelige termer og sætninger
abbiamo adopra Afrodite Alceo Alcmane alessandrina amore Anacreonte antichi appunto Archiloco Asclepiade assai Augusto Bacchilide buon Callimaco canto carme carme secolare celebre Cercida certo chè Cicerone citato cittadini composto confronto convito credere culto dèi dell'età dinanzi Dione divinità donna ellenistica Ennio epico epicureo epigrammi epodo erano esametri Esiodo esso Euripide fanciulla filosofi forma frammenti greca imita immagini inno KIESSLING-HEINZE l'epigramma l'ode legge lesbia lettore libro lirica mente modello moderni morte mostra motivo Muse narra nome nuovo Omero oraziana Orazio Orazio abbia pare parla parole passo pensare pensiero Pindaro piuttosto poesia ellenistica poeta popolo Posidippo principio Properzio proprio pure quest'ode raccolta ragione romana scrive secolo segue sembra senso sentimento soltanto stile Stoici strofa Teocrito Teognide Tibullo troppo veduto verso vino Virgilio WILAMOWITZ Zeus zione γὰρ δὲ ἐν καὶ μὲν τὰ τε τὴν τὸ τὸν τῶν ὡς
Populære passager
Side 37 - Pauperiem sine dote quaero. Non est meum si mugiat Africis Malus procellis ad miseras preces Decurrere, et votis pacisci Ne Cypriae Tyriaeque merces eo Addant avaro divitias mari : Tune me biremis praesidio scaphae Tutum per Aegaeos tumultus Aura feret geminusque Pollux.
Side 489 - Romanorum pudet uxorem ducere in convivium ? aut cujus materfamilias non primum locum tenet aedium, atque in celebritate versatur? Quod multo fit aliter in Graecia : nam neque in convivium adhibetur, nisi propinquorum ; neque sedet, nisi in interiore parte aedium, quae gynaeconitis appellatur, quo nemo accedit , nisi propinqua cognatione conjunctus.
Side 215 - Lusisti satis, edisti satis atque bibisti : Tempus abire tibi est, ne potum largius aequo Rideat et pulset lasciva decentius aetas.
Side 319 - Olympo. Illo Vergilium me tempore dulcis alebat Parthenope, studiis florentem ignobilis oti, Carmina qui lusi pastorum audaxque iuventa, 565 Tityre, te patulae cecini sub tegmine fagi.
Side 173 - Latonamque supremo dilectam penitus lovi; vos laetam fluviis et nemorum coma, 5 quaecumque aut gelido prominet Algido, nigris aut Erymanthi silvis aut viridis Cragi; vos Tempe totidem tollite laudibus natalemque, mares, Delon Apollinis 10 insignemque pharetra fraternaque umerum lyra. Hic bellum lacrimosum, hic miseram famem pestemque a populo et principe Caesare in Persas atque Britannos vestra motus aget prece.
Side 725 - Ibimus, o socii comitesque ! Nil desperandum Teucro duce et auspice Teucro : Certus enim promisit Apollo Ambiguam tellure nova Salamina futuram. O fortes, pejoraque passi 30 Mecum saepe viri, nunc vino pellite curas ; Cras ingens iterabimus aequor.
Side 314 - Cum canerem reges et proelia, Cynthius aurem vellit et admonuit: «Pastorem, Tityre, pinguis pascere oportet ovis, deductum dicere carmen.
Side 388 - Christum, genus hominum seditiosissimum, vanissimum, iniuriosissimum, civitas opulenta, dives, fecunda, in qua nemo vivat otiosus. alii vitrum confiant, alus charla conficitur, alii linifiones, «sornnes certe cuiuscumque artis et videntur et habentur.
Side 316 - Tydiden superis parem ? Nos convivia, nos proelia virginum Sectis in iuvenes unguibus acrium Cantamus vacui, sive quid urimur, Non praeter solitum leves.
Side 357 - ... floribus. sed cur heu, Ligurine, cur manat rara meas lacrima per genas ? cur facunda parum decoro inter verba cadit lingua silentio ? nocturnis ego somniis iam captum teneo, iam volucrem sequor te per gramina Martii Campi, te per aquas, dure, volubiles.