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emigranti per questa via in solo otto o nove giorni si arriverebbe in Ualdia, capitale dello Ieggiu, dove giungono in 20 o 21 giorni le carovane di Massauah, in altri 11 si arriverebbe al mercato di Aliù-Anba nell'Ifat, convegno generale delle carovane del Guraghié, Ennarea, Kaffa, ecc. In più breve tempo che da Massauah si arriverebbe altresì a Gondar, a Basso e agli altri mercati più meridionali.

Per il commercio con lo Sciaoa, lo Harar e i paesi Galla, da Assab si può valicare direttamente in Dambakoma (lago Aussa) in 7 od 8 giorni; più breve e meno calda sarebbe la via superiore che dal lago Aussa mette in Abissinia, quando si prenda la via in riva al fiume Melle che fa capo nella provincia dell'Utcial: gli Adaiel che fanno il commercio del sale impiegano sei o sette giorni dal lago Aussa ai mercati di Teuladeré, Sakala e Ualdia, e sette da Assab in Aussa: totale quattordici giorni.

Con questi cenni crediamo aver dato per sommi capi soltanto un abbozzo del libro del prof. Sapeto, che speriamo sarà profondamente studiato per ricavarne tutto quel bene che il chiaro autore desidera alla sua nazione e pel cui conseguimento di lui può ben dirsi con Orazio che Sudavit et alsit, come lo dimostra questa recentissima sua pubblicazione.

Ormai la quistione fu abbastanza maturata e nelle città del regno, principali per importanza di traffico e di operosità intellettuale, entrò a far parte delle idee più caldeggiate, la cui effettuazione è ritenuta condizione indispensabile per la conservazione e l'incremento della ricchezza nazionale.

Non vogliamo tacere che da tutta l'opera del prof. Sapeto spira un alito generoso per uno scopo intellettuale e morale che non pregiudica per quanto trascenda lo scopo puramente materiale: è all'Italia che il prof. Sapeto vorrebbe assegnato il nobile còmpito della redenzione materiale e morale di una nobilissima nazione, l'Abissinia; la sola che nell'universale defezione delle cristianità asiatiche ed africane convertite o conquistate all'islam abbia saputo e voluto far argine per tanti secoli alla marea musulmana, che non trovò altri ritegni fuorchè quello del Danubio in Europa e della catena etiopica in Africa. Ancora oggi giorno l'Egitto rinnovava i tentativi da due parti, Massauah e Zeilah, ma entrambi gli andavano falliti.

Portiamo a questa generosa sorella delle nazioni cristiane l'aiuto dei nostri commerci, potentissimo fattore d'incivilimento morale e avremo ottenuto un punto d'appoggio per lavorare con buon esito a quel rigeneramento di tutto il continente africano, che è divenuto lo scopo ultimo della scienza geografica e di tante fatiche e sacrifizi di valenti esploratori, fra i quali il libro del professor Sapeto ci dimostra col fatto poter competere all'Italia un posto non indifferente nel concorso delle nazionalità europee.

Facciamo voti che la voce generosa di quest'uomo benemerito incontri una volta quella concordia di propositi e perseveranza di azione, che soli possono rendere fecondi di utili risultati gli sforzi individuali.

MICHELE CECCHI.

SPEDIZIONE DI G. ROHLFS NEL SAHARA E NEL SUDAN '

1

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Osservazioni barometriche ed astronomiche. Ostilità a Gialo.
Arrivo del dottore A. Stecker a Bengasi.

Siamo lieti di poter dare continue notizie dei progressi della spedizione diretta dall'illustre Rohlfs per l'esplorazione del Sahara orientale e del Sudan, grazie alle frequenti lettere che i membri di essa c'inviano. Stamane ci giunse la seguente lettera da Bengasi, dell' egregio scienziato dott. A. Stecker, in cui si compendiano i lavori proseguiti da Sokna verso l'est sino alle oasi di Augila e Gialo. Le osservazioni barometriche ora eseguite dal Rohlfs e dallo Stecker hanno tolto quelle oasi dal novero delle depressioni sahariane, avvicinandosi invece alle cifre di livello date da Beuermann nel 1862, mentre la posizione astronomica osservata da questo viaggiatore nelle stesse località fu trovata differire oltre di due gradi dal vero, concordando piuttosto colla posizione approssimativa stabilita dal compianto Petermann e dall'Hassenstein nel calcolo degli itinerarii di quello stesso viaggiatore e degli altri che lo precedettero.

Sinora pare che la spedizione non possa sì facilmente istradarsi su Kufara e l'Uadai, a causa del fanatismo degli abitanti di Gialo e Augila: per provvedere a tale stato di cose dovette lo Stecker recarsi a Bengasi, ove non tarderà pure a giungere Rohlfs stesso. L'ospitalità e l'appoggio trovato in quella città dai viaggiatori tedeschi presso il console d'Italia ci confortano assai, onde facendo voti acciò gli sforzi lodevoli del sig. Rossoni valgano a scuotere l'apatia del governatore turco della Cirenaica per rimettere sulla buona via la spedizione tedesca, segnaliamo alla riconoscenza dei dotti e all'attenzione del Governo quell' egregio nostro funzionario.

13 Giugno 1879.

GUIDO CORA.

1 V. Il paragrafo precedente nel n. IV, pp. 140-141.

2 V. il secondo volume supplementare delle «Petermann's Geographische Mittheilungen che ha per titolo: « Inner-Afrika nach dem Standen der geographischen Kenntniss in den Jahren 1861 bis 1863, nach den Quellen bearbeitet von A. PETERMANN und B. HASSENSTEIN » (Gotha, Justus Perthes, 1863) pp. (91)-(94), con carta alla scala di 1:3.500.000.

Pregiatissimo Signor Cora,

Bengasi, 26 maggio 1879.

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Pochi giorni fa ho ricevuto il fascicolo della sua pregevole rivista Cosmos » che ella ha spedito al dott. Rohlfs, e vi ho trovato alcune notizie concernenti la nostra spedizione. A queste notizie mi permetto aggiungere le seguenti sul progresso della nostra missione.

• Partimmo da Sokna al principio di marzo, passando per Sella, e di là venimmo ad Augila per una nuova strada sinora sconosciuta, framezzo a quelle battute da Beuermann ed Hornemann, attraverso l'oasi Bu Naim, anch'essa inesplorata, e famosa per le sue sorgenti solforose; pochi giorni dopo (4 aprile) da Augila ci recammo a Gialo. Augila-Gialo, un gruppo di oasi, passava prima per una depressione, ma ora dopo una serie di osservazioni ipsometriche e barometriche eseguite dal dott. Rohlfs e da me, si è accertato che si eleva invece al disopra del livello del mare; l'altezza assoluta di Augila è di circa 30 metri, e quella di Gialo di circa 18. Oltracciò Gialo trovasi due gradi più in là verso oriente del sito dove Beuermann lo ha posto, quindi a 21° 25′ a levante di Greenwich (calcolato dalla distanza tra la luna e la Spica).

Giunto ad Augila, il dott. Rohlfs non è riuscito a procurarsi una guida pell'Uadai, neppure offrendo la cospicua somma di 1000 talleri di Maria Teresa. Il fanatismo di questi Musulmani appartenenti ad una setta religiosa degli Snussi, di origine straniera (marrocchina), ci ha rifiutato ogni scorta. Il dottor Rohlfs è stato perfino lapidato a Gialo, e la sua casa in Augila venne bombardata dai fanatici. Per incarico del dott. Rohlfs sono quindi venuto a Bengasi per chiedere aiuto al governatore. Questi però è un uomo estremamente apatico, che non sa governare il suo paese. Non fa maraviglia però se gli Arabi agiscono a loro talento ed ogni giorno commettono delle angherie. Subito dopo il nostro arrivo ci rubarono sei cammelli, ci conciarono uno dei servi pel dì delle feste, e se il console italiano di qui, sig. Rossoni, nella cui abitazione ho trovata la più gentile accoglienza, non si fosse interessato per iscoprire i ladri, neppure ora avremmo notizie dei nostri cammelli, giacchè il governatore non si è dato alcun pensiero di noi, quantunque il dott. Rohlfs fosse latore d'un firmano della Porta.

« Le speranze pel proseguimento del viaggio sono molte. Coll'aiuto del signor console Rossoni abbiamo stretto amicizia con una gran parte dei più ragguardevoli cittadini di qui, e con questo mezzo ci siamo agevolata la via per Kufra ed Uadai. Aspetto la venuta del dott. Rohlfs, la cui presenza a Bengasi è indispensabile per alcuni importantissimi affari che riguardano la spedizione; giungerà forse fra dieci giorni, dovendo prima attendere colà (in Augila) l'arrivo da Sokna dei regali pel Sultano Iussuf di Uadai.

Il dott. Rohlfs le comunicherà egli stesso in seguito altri ragguagli. « Dott. ANT. STECKER.

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OPERAZIONI GEOGRAFICHE NELL'INDIA

NEGLI ANNI 1876-77

Specialmente secondo una relazione del sig. C. E. D. Black. '

I.

Rilievi marittimi. Tra i rilievi portati a fine dal dipartimento dei rilievi della Marina Indiana, è la carta della baja di Madras eseguita dal luogotenente Jarrad con sezioni distanti 76 metri l'una dall'altra ed estendentisi sino alla linea che segna 18 metri di profondità. Questa carta venne poi allargata dal luogot. Hammond sino alla distanza di 5,6 chilometri al nord e al sud del molo. Un altro rilievo importante fu quello del fiume Moulmein, eseguito anche dal luogot. Jarrad sopra uno spazio di 272 chilometri quadrati d'acqua con 58 chilometri di costa determinati trigonometricamente.

Le altre carte pubblicate durante l'anno comprendono il tratto tra False Point al fiume Mutlah; il porto di Puket o Tonkah, con parte della costa orientale di Giunkseilon; l'isola di Salang; il fiume Tavoi; la baia di Goa e Marmagao; l'ancoraggio di False Point; il seno di Kopah ed una carta magnetica dell' Oceano Indiano colle indicazioni delle curve di variazione magnetica eguale.

Grande rilievo trigonometrico delle Indie. - Si misurarono 67 triangoli della triangolazione principale, che abbracciano un'area di 12.999 chilometri quadrati. Quanto alla triangolazione secondaria, venne seminata di punti pel misuramento topografico un'area di 13.985 chilom. quadr. ed in un'area di circa 61.100 chilom. quadr. situata la più parte in vicinanza dell'Imalaia, in siti inaccessibili agli Europei, si fissarono delle stazioni importantissime per rettificazioni geografiche.

La serie della costa di Madras fu condotta verso il nord nella direzione di Tangiore, e la triangolazione della valle di Assam sino a pochi chilometri da

1 Crediamo cosa utile di riassumere qui l'ultimo rapporto ufficiale edito dal Ministero dell'India in Londra, il quale contiene un estratto dei rilievi ed altre operazioni geografiche eseguite nell'India negli anni 1876-77. Il rapporto annuale che prima era redatto dall'illustre geografo inglese Cl. R. Markham, fondatore del dipartimento geografico di quel decastero, è ora compilato dal sig. Carlo E. D. Black, che per lo passato fu di efficace aiuto al Markham prima che questi si ritirasse da quell'incarico, da lui occupato sì onorevolmente per tanti anni e gratuitamente. La relazione del Black è informata agli stessi principii dei rapporti annuali precedenti, ed è fatta con molta accuratezza.

Il paragrafo che concerne la geografia fisica dell'India è riassunto dalla seconda edizione della preziosa opera di Markham: « A Memoir on the Indian Surveys » (1 vol. in-1° con numerose carte London, 1878). GUIDO CORA.

Sadiia. La catena principale dei triangoli della frontiera orientale fu prolungata per una distanza di 148 chilometri lungo la costa di Tenasserim sino a 14° di lat. sud, ossia sino a Tavoi. Il capitano Rogers, dopo aver compiuta la serie di Giodhpur, continuò quella del Sind orientale estendendola verso il nord per un tratto di 201 chilometri attraverso i deserti di Thar e Parkar, Geipore e Geisulmere. La valle di Bians fu misurata dal sig. Peyton, il quale racconta di avervi incontrato parecchie carovane di mercatanti Tibetani che si recavano a Kumaon con bestie cariche di sale e di borace. L'altezza a cui a grado a grado si elevarono gli operatori fu ragguagliata a circa 4880 metri sul livello del mare.

Colla misura telegrafica della distanza tra Bombay, Aden e Suez fu compiuto l'ultimo anello della connessione geodetica tra l'Inghilterra e le Indie. L'effetto di questa misura si è di rettificare la posizione dell'osservatorio di Madras, collocandolo ad 80° 14′ 51. 3′′ est da Greenwich e di accrescere di 610 metri la distanza che si supponeva esistere tra i due paesi.

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Rilievi topografici. La topografia eseguita durante la campagna del 1876-77 fu di 48.972 chilom. quadr. su scale che variavano da mezzo a sei pollici al miglio (da 1:126.732 a 1:10.560) e la triangolazione di 57.286 chilom. quadr. Molti dei dati geografici ottenuti nei colli di Naga, sulla frontiera orientale di Assam e nelle provincie centrali, sono affatto nuovi e una gran parte di quelli in Malua, Khandesc e Ragiputana forniscono delle nozioni topografiche sicure in luogo delle scabrose vie e degli schizzi che servirono di base alle antiche carte. La squadra diretta dal capitano Strahan avea per compito un terreno difficile lungo il grande displuvio dei fiumi che si scaricano verso oriente nella baia del Bengala e quelli che sboccano ad occidente nel golfo di Cambay. Nell'India orientale venne portata a compimento un'area vastissima di 186.845 chilom. q., la quale si estende per otto gradi di longitudine ed abbraccia 170 fogli tra i territori del Nizam e le province centrali a ponente e la baia di Bengala ad oriente. La regione a nord-ovest di quest'area, paese selvaggio, montuoso ed inaccessibile che forma, per così dire, la spina dorsale dell'India, fu misurata dal colonnello Depree, il quale arrivò anche al termine de' suoi lavori, dopo avere nel corso di 22 anni levato il piano di tutta la divisione di Ciota Nagpore co' suoi stati tributarii e della porzione nord-est delle province centrali, un complesso di 134.169 chilometri quadrati.

Catasto delle Indie. Il lavoro fatto nell'anno comprende 32.488 chilom. q. su scale che variano da uno a 32 pollici al miglio (da 1:63.366 a 1:1.980). Il colonnello Johnstone egli solo levò il piano dei distretti di Raualpindi, Dera Ismail Khan e Banna, ossia di un'area di oltre a 5180 chilometri quadrati, disegnata minutamente sulla scala di 4 pollici per miglio (1:15.841). Per avere un'idea dei passi per cui dagli altipiani dell'Afghanistan e Balucistan si scende nell'India inglese, basta considerare che nel solo distretto di Dera Ismail Khan i passi che fanno capo ai monti verso occidente sono tredici, dei quali il Gumal ed il Tank sono i principali. Nel distretto di Midnapur si terminò la levata di 4025 chilom. quadr. sulla scala di 1 a 4 pollici (1:15.841). Nei distretti di Furidpore e Backergunge quella di 2466 chilom. quadr. sulla scala di 4 pollici (1:15.841), a breve distanza dall'estuario del fiume Megna, teatro del disastroso GUIDO CORA, Cosmos, vol. 5, 1878, fasc. VI.

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