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CARTE.

Amérique méridionale (côte ouest), de l'Équateur à la rivière San Juan (n. 3517, Paris, Dépôt de la Marine, 1877).

Cayenne, South America, NE-coast: Approaches to Hydrographic Office, 1877).

Maroni, New plan of mouth of river Office, 1877).

(n. 534. London,

(n. 1155. London, Hydrographic

REGIONI POLARI ARTICHE

Bas, F. de (Kap.): Het Doopregister van Spitsbergen, volgens reisjournalen en Kaarten ( Tijdschrift v. h. Aardrijkskundig Genootschap, gev. te Amsterdam, vol. III, n. 1, 1877, pp. 1-30). Con 9 carte.

Il capitano de Bas ha reso un vero servigio alla storia della geografia pubblicando e commentando una pregevole serie di carte dello Spitzbergen, otto delle quali furono pubblicate nel corso di un secolo, dopo il 1811. Ecco i nomi degli autori e le date spettanti à quei documenti: Carta di Barentsz del 1596, riveduta nel 1598 e 1611; Hessel Gerritsz, 1612; Thomas Edge, 1625; - M. H. Middelhoven, 1634; 3 cartine dello Spitzbergen del 1642, 1648, e della seconda metà del XVII secolo; - Johannes van Keulen, 1710; · Dunér e Nordenskiöld, 1864.

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Scopo di questa pubblicazione fu altresì quello di mettere in luce la nomenclatura stabilita dai precedenti esploratori dello Spitzbergen, che fu assai trascurata dagli odierni, i quali sostituirono a denominazioni già esistenti da molto tempo nuovi nomi. Noi ci associamo alle idee dell'egregio autore, e della nostra opinione in proposito demmo già esempio in un precedente scritto sulle esplorazioni artiche (V. il volume II, 1874, n. X-XI-XII, con carte); ci permettiamo però di fare una riserva riguardo all'allusione relativa alle denominazioni italiane introdotte nelle isole Kei, sul quale argomento ritorneremo in altra occasione.

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Gravier Gabriel: Création d'observatoires circumpolaires, examen du discours de M. Charles Weyprecht, principes fondamentaux de l'exploration arctique (Bull. de la Soc. de Géographie de Paris, settembre 1877, pp. 277-296). Klein Daniel Les populations arctiques (« L'Exploration, vol. IV, n. 49, 21 novembre 1877, pp. 242-246).

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Malte Brun V. A.: L'Expédition polaire anglaise en 1875-1876 (« Bulletin de la Soc. de Géographie de Paris, agosto 1877, pp. 113-145). Con 1 carta. Nordenskiöld A.: L'expédition de 1878 à la mer glaciale de Sibérie ( Bull. de la Soc. de Géographie de Paris, novembre 1877, pp. 509-537).

Weyprecht C. e Wilczek (Graf.): -Entwurf des Arbeitsprogrammes einer internationalen Polar-expedition ( Mitth. a. d. Gebiete d. Seewesens, vol. V, 1877, n. XI, pp. 497-507).

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I RESTI DI CRISTOFORO COLOMBO

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Le grandi controversie sôrte a proposito della pretesa scoperta delle ossa di Cristoforo Colombo nella cattedrale di San Domingo, annunciata solennemente il 10 settembre 1877 dal vescovo di Orope, monsignor Rocco Cocchia, alla presenza delle autorità della Repubblica Dominicana e dei rappresentanti ufficiali delle potenze accreditate presso la medesima, c'invogliarono già da qualche tempo a fare alcune ricerche tendenti a stabilire qual grado di probabilità potesse avere la nuova opinione circa il vero sito ove riposano i resti dell'immortale scopritore dell'America; la pastorale di monsignor Cocchia doveva subire una accurata critica ed essere confrontata imparzialmente con quanti documenti si posseggono intorno all' argomento delle sepolture dei Colombo. Ma un tale argomento, per l'importanza sua propria, meritava di essere trattato da mano. esperta, da tale che in siffatti lavori non fosse novellino e possedesse, per studii profondi e per riconosciuta valentia, l'autorità del nome e bene oprò, a parer nostro, la Società Ligure di storia patria, istituzione benemerita del paese pei suoi continui e importanti lavori, affidando tale incarico al chiarissimo suo segretario generale, il cav. Luigi Tommaso Belgrano, il quale appoggiandosi ai documenti recati in Italia dal cav. Luigi Cambiaso, console d'Italia a San Domingo, ed alle fonti storiche, presentò, nell' adunanza del 21 luglio 1878 della Società stessa, una sua dotta relazione sulla recente scoperta delle ossa di Cristoforo Colombo in San Domingo ».

In essa lamentava l'autore che alcuni documenti di molta entità, fra cui quello riguardante l'atto di traslazione della salma di Cristoforo Colombo da Siviglia a San Domingo, non fossero stati pubblicati. Ora, mentre da un lato la Società Ligure faceva praticare ricerche in un senso, l'Accademia Storica di Madrid ne procacciava altre negli archivi spagnuoli, adoprandosi essa pure nell'elucidazione di tale controversia, tenendo conto di tutte quelle numerose sorgenti, che colle sue indagini archivistiche non dovevano difettarle. Un decreto regio del 23 ottobre 1877, einanato dal presidente del consiglio dei ministri di Spagna, comunicando i documenti relativi a Colombo trasmessi dal console spagnuolo a San Domingo, incaricava la Reale Accademia di Storia di esporre il suo parere intorno a tale argomento.

1

« Descubrimento de los verdaderos restos de Cristobal Colon. Carta pastoral de Monseñor D. FR. ROQUE COCCHIA, de la Orden de Capuchinos, Obispo de Orope, Delegado de la Santa Sede cerca de las Repúblicas de Santo Domingo, Haiti y Venezuela, y Vicario Apostolico de la Archidiócesis de Santo Domingo ». Santo Domingo, Imprenta San Luis Gonzaga, 1877.

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2 Un fascicolo in-8° di 37 pp., con una pianta del presbitero della cattedrale di San Domingo, e 2 tavole. Genova, Tip. del R. Istituto Sordo-Muti, 1878 (estratto dagli « Atti della

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Società Ligure di Storia Patria », vol. IX, fasc. IV).

GUIDO CORA, Cosmos, vol. 5°, 1878, fasc. V.

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Nominava a questo scopo l'Accademia madrilena a suo relatore il sig. Manuel Colmeiro, che s'accinse con solerzia al suo còmpito, presentando il 14 ottobre 1878 all'Accademia il suo erudito lavoro, corredato di note ed accompagnato da tutti i documenti su cui è basato o che servono di complemento al medesimo, comprendendovi molte antiche relazioni inedite e rare. Coi successivi decreti reali del 17 e 19 dicembre 1878 fu autorizzata su larghissima base la pubblicazione di tale relazione, che venne alla luce col titolo: Los restos de Colon, informe de la Real Academia de la Historia al Gobierno de S. M. sobre el supuesto hallazgo de los verdaderos restos de Cristóval Colon en la Iglesia Catedral de Santo Domingo.

Avendo ricevuto da S. E. il ministro di agricoltura e commercio della Spagna, il conte di Toreno, una copia di quell'opera, che mi venne gentilmente inviata con lettera qui sotto trascritta 2, mi parve cosa utile e necessaria di darne un riassunto nella nostra lingua, per modo che anche coloro ai quali non fosse pervenuta tale relazione, potessero formarsi un giusto criterio dello stato di una questione che è di tale natura da interessare non solo tutti gli Italiani, ma altresì qualunque altro cultore di studi storici e geografici.

Ad alcuni cenni preliminari storici fo seguire un cenno riassuntivo della memoria precedentemente menzionata del Belgrano, permettendomi di accennare che se prima della pubblicazione dell' operetta spagnuola si poteva credere con qualche probabilità che le ossa del grande navigatore fossero veramente a San Domingo, dopochè questa venne alla luce non pare sianvi motivi sufficienti di dubitare che i resti di Cristoforo Colombo trovinsi realmente nell'Avana.

GUIDO CORA.

I.

Ecco anzi tutto alcuni cenni storici. Colombo morì a Valladolid li 20 di maggio 1506 ed il cadavere venne seppellito nella chiesa dei padri francescani di quella città. Ma non riposò quivi lungo tempo, essendo stato nell'anno appresso o, secondo altri, nel 1513 trasferito in deposito nella Certosa di S. Maria de las Cuevas presso Siviglia, per attendere il tempo in cui si potesse tumularlo definitivamente in

1 Un volumetto in-16° di VIII-197 pp., con 6 tavole. Pubblicato dal « Ministerio de Fomento ». Madrid, Imprenta y Fundicion de M. Tello, 1879.

2 Ministerio de Fomento, Gabinete Particular.

Madrid, li 20 febbraio 1879.

Pregiatissimo Signor Guido Cora, Direttore del « Cosmos », L'impressione prodotta dalla supposta scoperta delle ceneri di Colombo nella Cattedrale di Santo Domingo indusse il Governo Spagnuolo a fare le indagini necessarie per ristabilire l'esattezza storica in una questione di così grande interesse pella gloria del nostro paese.

« Il rapporto dell' Accademia della Storia recentemente pubblicato da questo Ministero, e di cui ho l'onore di rimetterle un esemplare sotto fascia raccomandata e destinato a codesta Rivista, è il frutto di questo lavoro.

<< Voglia adunque accettarlo come prova dell' interesse che la Spagna ebbe sempre per gli studii storici non che della stima ch'Ella si merita.

« Gradisca, pregiatissimo Signore, gli atti della mia distinta considerazione.

« O. EL CONDE DE TORENO. »

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