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NOTIZIE

Nuovi periodici. Abbiamo ricevuto da Montevideo il primo numero di una Rassegna, intitolata Dante, che si propone di presentare alle colte famiglie italiane ed uruguaiane in lingua italiana e spagnuola le Ricreazioni letterarie. Esce tutte le domeniche in fascicoli di 16 pagine, sotto la direzione del prof. L. Ambruzzi e del dott. F. Vitale.

I Campi Flegrei sono il titolo d'una rivista illustrata del circondario di Pozzuoli, diretta da R. Annechino, con carattere storico-letterario; però i Campi Flegrei pubblicheranno in principal modo memorie originali, documenti inediti ed ignorati, in dagini di araldica e di archeologia.

È cominciata in Napoli nel 1894 la pubblicazione di un Archivio storico gentilizio del Napolitano, diretto da Raffaele Alfonso Ricciardi. È una rivista mensile di storia e letteratura patria, genealogia, araldica, legislazione nobiliare e demaniale, alla quale collaborano molti egregi cultori degli studi storici, tra gli altri Benedetto Croce, Giuseppe Mazzatinti, Antonio Nino, Ludovico Pepe, Vittorio Visalli, Nicola Parisio, ecc.

A Catanzaro è comparso il 1 febbraio 1895 il 1° fasc. del Rinnovamento calabro. Tra la varietà degli argomenti abbiamo anche trovato l'elemento storico. È risorta a Venezia la rivista letteraria ed artistica intitolata Nuove veglie veneziane, che si propone di far sentire la voce del grande passato di Venezia, e discorrere a lungo della sua storia gloriosa, pagina immortale nella politica, nella diplomazia, nel culto alto e sacro dell'arte. Molti e conosciuti sono i collaboratori. La rivista esce il primo d'ogni mese in fasc. di 80 pagine; prezzo d'abbonamento annuo L. 12.

Costituitasi definitivamente la Società di studi storici pugliesi, s'è intrapresa la pubblicazione dell'Archivio storico pugliese. Si promette di pubblicare l'Archivio a fascicoli di 80 o più pagine in-8° almeno due volte l'anno, contenente: Dissertazioni o memorie originali storiche, letterarie, artistiche, archeologiche, biografiche, genealogiche, economiche riguardanti la Puglia, studi e ricerche sulle fonti storiche pugliesi e sui manoscritti pertinenti alla storia pugliese, bibliografia e rassegna di opere, giornali, illustrazioni che trattino di argomenti di storia e monumenti pugliesi. Il 1° fasc. uscito lo scorso dicembre, sotto la direzione dei signori G. De Ninno, N. Di Cagno-Politi, E. Rogadeo, S. Sylos, supera di molto le promesse, perchè è un grosso fascicolo di pp. LVI-224, ricco di memorie originali, note storiche, recensioni e notizie, di cui daremo lo spoglio nel prossimo fascicolo della Rivista storica. Ci si promette anche una Biblioteca storica pugliese, formata di volumi in-8°, contenente cronache, storie, biografie inedite o rare, documenti, codici diplomatici, editti, statuti e consuetudini, illustrazioni storiche d'opere d'arte e d'iscrizioni.

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Programma per il 10o premio Bressa. La Reale Accademia delle scienze di Torino, uniformandosi alle disposizioni testamentarie del dott. Cesare

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Alessandro Bressa, ed al programma relativo, pubblicatosi in data 7 dicembre 1876, annunzia che col 31 dicembre 1894 si chiuse il concorso per le opere scientifiche e scoperte fattesi nel quadriennio 1891-94, a cui erano chiamati scienziati ed inventori di tutte le nazioni. Contemporaneamente essa Accademia ricorda che a cominciare dal 1° gennaio 1893 è aperto il concorso per il decimo premio Bressa, a cui, a mente del testatore, saranno ammessi solamente scienziati ed inventori italiani. Questo concorso sarà diretto a premiare quello scienziato italiano che durante il quadriennio 1893-96 a giudizio dell'Accademia delle scienze di Torino, avrà fatto la più insigne ed utile scoperta o prodotto l'opera più celebre in fatto di scienze <fisiche e sperimentali, storia naturale, matematiche pure ed applicate, chimica, fisiologia e patologia, non escluse la geologia, la storia, la geografia e la stati<stica ». Questo concorso verrà chiuso col 31 dicembre 1896. La somma destinata al premio, dedotta la tassa di ricchezza mobile, in ragione del 20 per 100 a termine della legge 22 luglio 1894, n. 230, sarà di L. 9600. Chi intende presentarsi al concorso dovrà dichiararlo, entro il termine sopra indicato, con lettera diretta al presidente dell'Accademia e inviare l'opera con la quale concorre. L'opera dovrà essere stampata; non si tiene alcun conto dei manoscritti. Le opere dei concorrenti, che non venissero premiati, saranno loro restituite, quando ne venga fatta domanda entro sei mesi dal giorno dell' aggiudicazione del premio. Nessuno dei soci nazionali, residenti o non residenti, dell'Accademia torinese potrà conseguire il premio. L'Accademia dà il premio allo scienziato che essa ne giudica più degno, ancorchè non si sia presentato al concorso.

Premi per Memorie marchigiane. Il comm. Antonio De Dominicis, senatore del regno, in una lettera al senatore Filippo Mariotti, presidente della R. Deputazione di storia patria delle Marche, mette a disposizione di questa quattro premi di lire 500 ciascuno per le quattro migliori Memorie sui Marchigiani, che acquistarono fama o nella politica o nelle armi o nelle scienze o nelle arti. I premi dovranno essere conferiti dalla Deputazione, la quale fisserà le norme sui termini e sui modi dei concorsi, e comporrà le commissioni giudicatrici.

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Concorso ad una storia della ragioneria italiana. La Società Storica Lombarda apre un concorso col premio di lire 1200, che sarà assegnato al miglior lavoro sulla Storia della ragioneria italiana. La Storia della ragioneria italiana dovrà estendersi all'evomedio ed al moderno, avendo anche di mira a dimostrare le origini della professione di Ragioniere, in quanto venne distinguendosi da qualsiasi altra professione liberale. I concorrenti dovranno consegnare alla Segreteria di questa Società i proprî lavori non più tardi del 30 giugno 1896, accompagnati da una scheda suggellata, che esternamente porti un motto e nell'interno il nome dell'autore. Una Commissione di cinque membri nominati dalla Presidenza della Società e nella quale prenderanno parte due Ragionieri, giudicherà sui lavori dei concorrenti nei sei mesi successivi alla presentazione. La Presidenza ne prenderà atto e disporrà per il pagamento del premio al vincitore; pubblicherà nell'Archivio della Società stessa la relazione della Commissione sul concorso e potrà pubblicare nell'Archivio stesso il lavoro premiato senza ulteriore compenso in denaro all'autore, il quale avrà diritto però a cento copie estratte dall'Archivio. Resta all'autore il diritto di proprietà letteraria del proprio lavoro e la facoltà di pubbli

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carlo immediatamente, qualora la Società non ne intraprenda la pubblicazione entro sei mesi dal conferimento del premio. I lavori non premiati saranno restituiti agli autori, purchè richiesti entro tre mesi.

Concorso del Giornale Araldico. La Direzione del Giornale Araldico mette a concorso pel 1895, i quattro seguenti temi:

I. Illustrazione storica di uno stemma municipale italiano (Chiusura del concorso al 31 marzo 1895).

II. Origini prearaldiche, genesi, sviluppo ed alterazioni delle figure fantastiche del blasone (Chiusura del concorso al 30 giugno 1895). Questo tema può essere trattato anche in francese.

III. Storia nobiliare di una provincia o di una città d'Italia, con annessovi un Saggio di bibliografia araldica e genealogica interessante la provincia o città stessa (Chiusura del concorso al 30 settembre 1895).

IV. Genealogia documentata di una illustre famiglia italiana, estinta o fiorente (Chiusura del concorso al 31 dicembre 1895).

I lavori (contrassegnati con un motto ripetuto sulla busta sigillata che contiene il nome del concorrente) dovranno essere spediti raccomandati alla Direzione del Giornale Araldico a Bari, non più tardi del giorno in cui si chiude ogni singolo concorso. Essi verranno esaminati da una Commissione di araldisti e genealogisti, scelta e nominata dalla R. Accademia araldica italiana. Gli scritti giudicati meritevoli della stampa saranno pubblicati nel Giornale Araldico. Agli autori saranno rimesse 100 copie di estratti. I vincitori del concorso II, III e IV avranno inoltre diritto a ricevere gratuitamente, ogni anno, il Giornale Araldico e l'Annuario della nobiltà italiana. I manoscritti non premiati verranno restituiti per cura della Direzione, dopo la pubblicazione dell'esito del concorso, senza rompere i suggelli delle buste che li accompagnano. Gli interessati che vogliono restare ignoti potranno farseli spedire all'indirizzo di iniziali o di terze persone.

Libri vari. La Casa editrice Alphonse Picard et fils di Parigi, altamente benemerita degli studi storici, ha di recente dato in luce parecchie opere di notevole valore. Il programma della nostra Rivista c'impedisce di farne speciale recensione, perchè non riguardano la storia italiana; non possiamo però trattenerci dall'annunziarle con breve indicazione dell'argomento.

È uscito il 2° volume, in pagg. iv-616, dell'opera magistrale dell'abate P. Feret, La faculté de théologie de Paris et ses docteurs les plus célèbres. Comprende la 2- metà del secolo XIII, ed è diviso in due parti: fasi storiche e rassegna letteraria. Nella 1a sezione l'illustre A. studia: 1° lo sviluppo della facoltà teologica nel Collegio della Sorbona, in tre altri Collegi secolari (Collège du trésorier, Collège d'Harcourt, Collège des Cholets) e nei Collegi regolari (des Prémontrés, des Augustins, des Carmes, de Cluny, de Saint-Denys), indagando la natura degli studi, il metodo d'insegnamento e i gradi accademici; 2 le lotte sostenute dalla Facoltà contro l'ordine dei Mendicanti sul terreno accademico e dei privilegi, e i pericoli derivati dai conflitti; 3° le questioni dottrinali del tempo, trattenendosi sull'Evangelo eterno dell'abate Gioachino, e sui gravi errori filosofico-religiosi che riempirono di dispute le scuole. Nella 2a sezione con gran copia di erudizione l'A. ci fa passare sotto gli occhi i personaggi più illustri di quell'epoca nel campo teologico, di

stribuendoli in cinque gruppi: gli ubiquisti, i Sorbonisti, i Francescani, i Domenicani, gli altri ordini religiosi.

Altra pubblicazione molto pregevole è l'Histoire du Parlement de Paris de l'origine à François Ier (1250-1515) par Félix Aubert in due volumi di pp. 400-340. Le storie generali ricordano il Parlamento di Parigi, quasi esclusivamente considerandolo sotto l'aspetto politico; l'Aubert invece ne ha intrapreso uno studio completo, diretto a proiettare piena luce sopra questa istituzione, che fu lo strumento. più potente di accentramento e di governo dell'antica monarchia. Nel 1° volume anzitutto è descritto con minuta analisi l'organismo del Parlamento, esaminato in tutti i suoi congegni e nella moltiplicità degli uffici; indi se ne espongono la competenza e le attribuzioni amministrative, commerciali, ecclesiastiche e politiche. Nel 2° volume con pazienti indagini l'A. ricostruisce la complicata procedura in tutte le sue fasi e nella singolare varietà degli aspetti. Entrambi i volumi sono forniti di copiosi documenti originali a sostegno delle affermazioni contenute nel testo. L'opera termina con una diligente e minuziosa tavola alfabetica, che agevola in modo mirabile le ricerche.

I discendenti del celebre Montesquieu con lodevole affetto curano la pubblicazione di opere lasciate inedite dal loro antenato. Già nel 1892 comparvero due opuscoli e una miscellanea; ora il barone Alberto di Montesquieu ha iniziato una più vasta impresa, ossia l'edizione di altre opere, giacenti negli archivi del castello di La Brède, talune delle quali c' informano sopra i viaggi del M. e altre ci permettono di seguire lo sviluppo delle sue idee scientifiche, storiche e politiche. Il primo volume testè edito contiene il testo del Voyage en Autriche e del Voyage en Italie. Quest'ultimo riguarda Venezia e gli Stati veneti, il Milanese, gli Stati del re di Sardegna, gli Stati di Genova, Massa e Lucca, del granducato di Toscana e Roma. Il volume è preceduto da una dotta prefazione illustrativa e dalla descrizione dei mss., ed è terminato da copiose erudite note, che rischiarano i punti più oscuri del testo.

La Società di storia contemporanea ha pubblicato per mezzo della libreria Picard il 1° tomo delle Lettres de Marie Antoinette. La raccolta fu curata da Maxime de

la Rocheterie e dal marchese de Beaucourt. È preceduta da un'ampia introduzione, che è uno studio critico e storico ad un tempo sull' epistolario dell' infelice regina. Il primo volume comprende 128 lettere, scritte dal 1768 al 1780. Sarà utilissima questa pubblicazione a dissipare molti equivoci, confutare pregiudizi, chiarire fatti, illustrare meglio il carattere di Maria Antonietta. La storia di quel periodo, così infarcito di menzogne e di calunnie, ne riceverà grande servigio.

La Società medesima ha pure approvato la pubblicazione del tomo 2o del Journal d'Adrien Duquesnoy, député du tiers état de Bar-le-Duc sur l'assemblée constituante, 6 mai 1789-3 avril 1790, curata da Robert de Crèvecœur. Questo volume contiene il diario dal 30 ottobre del 1789 al 3 aprile del 1790, ed è ricco d'interesse, curioso e talvolta piccante per le notizie minute, che ci viene porgendo intorno all'azione quotidiana dell'Assemblea e alla condotta dei suoi membri più rag. guardevoli. Un accuratissimo indice biografico e bibliografico rende maggiormente utile questa pubblicazione.

Tra i libri di argomento estraneo all'Italia occorre ancora rammentare il volume cortesemente favoritoci dalla casa G. Putnam's Sons (London), intitolato Oliver Cromwell. È un volume elegantissimo di 524 pagine, col ritratto del Cromwell e

alcuni piani di battaglia, fornito di un indice analitico preziosissimo, scritto da Samuel Harden Church. È noto, come il Cromwell sia stato in Inghilterra oggetto d'inestinguibil odio e d'indomato amor, e come quindi appassionata ne sia rimasta la storia. Or bene l'illustre A. si propose di scandagliare obbiettivamente i documenti, i fatti e le opinioni per presentare a' suoi connazionali una vera storia del Protettore, e non un panegirico od una requisitoria; ed è riuscito nel suo nobile intento con un'opera elevata, che, mettendo in giusto rilievo la figura del Cromwell, ci fornisce ad un tempo una chiara e sincera idea di tutta la rivoluzione inglese, che ebbe fine con la restaurazione stuarda del 1660.

Ricordi necrologici.

È morto il 3 febbraio 1894 in età di 76 anni FELICE ROBIOU. Fu professore di storia nelle facoltà letterarie di Strasburgo, Nancy e Rennes. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Influence du stoïcisme à l'époque des Flaviens et des Antonins (1852), Les Institutions de l'ancienne Rome (1885-88, 3 vol. in collaborazione con F. De Launay).

L'11 febbraio 1894 moriva il D. E. KUNTZE, professore di diritto all' università di Lipsia, in età di 70 anni. Fuori de' suoi lavori strettamente giuridici gli si devono: Prolegomena zur Geschichte Roms (1882); Eine Biographie des römischen Juristen Gaius (1883).

Il 9 marzo 1894 spegnevasi in Venezia TOMMASO LUCIANI, nato in Albona d'Istria nel 1818. Visse in patria fino al 1860, indi andò vagando per le città d'Italia, finchè nel 1870 si fermò in Venezia, dove fu impiegato come ufficiale all'Archivio di Stato ai Frari e ispettore degli scavi e monumenti della città e provincia. Fu uno dei benemeriti raccoglitori di antichità, diplomi, documenti e regesti della storia istriana, e scrittore infaticato di Memorie originali, specialmente in giornali e periodici, come nell'Istria, nel Conservatore, nel Popolano dell'Istria, nell'Istriano, nell'Eco e negli Almanacchi di Fiume, nell' Aurora di Rovigno, nell'Alleanza di Milano, nella Nazione di Firenze, nell'Archivio veneto, nella Provincia dell'Istria, nell'Archeografo triestino, nell'Annuario della Società agraria istriana, ecc.

Il 3 giugno 1894 morì a Grossk mehlen il D. ED. ZACHARIE VON LINGENTHAL, antico professore di diritto all'università di Heidelberg; contava 82 anni. Ebbe fama singolare nell'istoria del diritto romano.

Il 3 agosto 1894 moriva a Bergamo sua patria, di 72 anni, PASINO LOCATELLI, scrittore di cose storiche e d'arte. Notiamo gli Illustri bergamaschi (1867-79, 3 vol.), Bernardo Tasso (discorso, 1872), Notizie intorno a Giacomo Palma il Vecchio (1890), I dipinti di L. Lotto nell'oratorio Suardi a Trescorre (1891).

Il 31 agosto 1894 moriva in Ornavasso, di 68 anni, il comm. ENRICO BIANCHETTI, cultore della storia patria e dell'archeologia. Tra i suoi lavori tiene principale posto la sua Storia dell'Ossola inferiore (1879, in 2 vol.). Sappiamo, che negli Atti della Società torinese di archeologia vedrà la luce l'illustrazione dei grandi scavi da lui compiuti in questi ultimi anni in Ornavasso.

La notte sopra il 19 novembre 1894 moriva a Milano il deputato Giuseppe MerZARIO, nato in Asso (Brianza) nel 1825. Non fu soltanto un laborioso uomo politico, ma pure cultore valente degli studi storici. L'opera più notevole è la Storia dei maestri Comacini, pubblicata nel 1893.

Il 25 gennaio 1895 moriva in Roma monsignor ISIDORO CARINI. Era nato a Palermo il 7 gennaio 1845 da padre, che fu poi generale garibaldino (Giacinto Ca

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