Dante, Ariosto e Tasso: epitome della lor vita ed analisi dei loro principali poemiBerthoud & Wheatley, 1822 |
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Affrica Agramante alcuni allora altra amico amore angioli anime anno antichi Ariosto Arles armata armi Armida Astolfo avea Beatrice bella Bradamante cammino cangia Canto Canto VIII Canto XXXI cardinale Carlo di Valois Carlomagno cavalieri cerchio cerchj ch'essa cielo colla cotal crede Cristiani d'Agramante Dante dice Divina Commedia divino dolce duca egualmente empireo epopeja eterno figliuolo Firenze fiume forza fralle Gerusalemme Gerusalemme Liberata Ghibellini giammai gioja giovine gloria gran guerrieri guida incanti Inferno infine innanzi Ippogrifo istoria l'Ariosto l'uno lascia lungo luogo Marfisa medesimo mente mette mezzo montagna morte mostro nemico nuovo occhi oggetto ombre Omero Orlando Orlando Furioso padre papa parlare passo picciola poco poema poesia poeta poetica poscia presso Purgatorio quì riconosce Rinaldo ritorna riunisce Rodomonte Ruggiero Saracini seguito siffatta signor Ginguené sino soggiorno sovra spirito tale Tasso terra terribile Torquato tosto tratto trova Ugo Capeto uomini vede verso Virgilio vizj vuol
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Side 50 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore.
Side 72 - Sì che ogni parte ad ogni parte splende. Distribuendo ugualmente la luce: Similemente agli splendor mondani Ordinò general ministra e duce, Che permutasse a tempo li ben vani, Di gente in gente e d'uno in altro sangue, Oltre la difension de...
Side 72 - Quest' è colei, eh' è tanto posta in croce Pur da color, che le dovrian dar lode, Dandole biasmo a torto e mala voce. Ma ella s' è beata, e ciò non ode : Con 1' altre prime creature lieta Volve sua spera, e beata si gode.
Side 66 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Side 47 - Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, che spande di parlar si largo fiume?, risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, vagliami il lungo studio e il grande amore, che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Side 54 - 1 mio dir gli fusse grave, In fino al fiume di parlar mi trassi. Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo. Gridando : Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo : I' vegno, per menarvi ali' altra riva Nelle tenebre eterne in caldo, e 'n gielo: E tu, che se...
Side 118 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Side 83 - Tanto ch' io ne perdei lo sonno ei polsi. La meretrice, che mai .dall' ospizio Di Cesare non torse gli occhi putti , Morte comune, e delle corti vizio, Infiammò contra me gli animi tutti, E g1' infiammati infiammar sì Augusto, Che i lieti onor tornaro in tristi lutti. L' animo mio per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Per le nuove radici d...
Side 60 - La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina ; Voltando e percotendo li molesta.
Side 213 - La mente innamorata, che donne'a Con la mia donna sempre, di ridure Ad essa gli occhi più che mai ardea. E se natura o arte fe...