Parnaso italiano: Drammatici sacri del secolo XVIIIA. Zatta e figli, 1790 |
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Abelle Abramo affanno alma amor Angelo di Giustizia Angelo di Mifericordia Atalia Baal Bafta Beniamino Betulia brama Cananei cento ch'io ciel ciglio colpa configlio cuftode d'Israel David Debbora deftra diffe divino dolor Ebrei Ecco effer eftinto Egitto empj eterna fallo fede fedele figlio Filifteo fimili FL.G fteffo ftelle fugge funefto Galgala germani germano Gerusalemme Gesù Giacobbe Giael Gioas Gioj Giojada Giud Giudei Giuditta giufto Giuseppe giuſto gloria gran Dio infieme Isacco Israel l'alma l'empio l'opra labbro lieta lufinga madre miniftra Misero morte nemici noftro noſtro occhj Ocosia Offerva Oh Dio oppreffo P.Si padre paffi paftor pena penfier periglio piange pianto piè pietà pietade pietoso promeffa quefto queſto refta S.El sacrifizio saffi sangue sdegno sento Signor Sisara speme sperar timor trema trono ubbidir Veggo voftro Zabulon
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Side 257 - noftre, Eterna Verità, vedi gli arcani, Sai tu, contro i germani S'io mediti Vendetta. Ah mi difenda La mano onnipotente Da brama così ria, che sempre torna A ricader sopra l" autor ; che usata Col più forte, è follia, Con l' eguale , è periglio, Col minore, è viltà.
Side 371 - A che fra tanti Scelto è quel monte? A che di spine avvolto Ha la vittima il capo? Ah nel futuro Rapito io son . Già d' altro sangue asperso Veggo quel monte ; un altro figlio io miro Inelinando la fronte in man del padre La grand' alma esalar. Tremano i colli, S'apron le tombe, e di profonda notte
Side 318 - de' portenti A convincervi ancora , anime ftolte , E' la mancanza in voi, che in faccia al lume Fra l'ombre delirate: E, per non dirvi cieche , empie vi fate • Se la pupilla inferma Non può fifTarfi al sole, Colpa del sol non è : Colpa è di chi non vede, Ma crede in ogni oggetto Quel!
Side 313 - accennando Con la voce e col ciglio, Me provvide di madre, e lei di figlio. Pie. Tu nel duol felice sei, Che di figlio il nome avrai Su le labbra di colei , Che nel seno un Dio portò . Non invidio il tuo contento; Piango sol che il fallo mio,
Side 369 - seno, L' onor di quella morte Era promesso a me. Ma tu , Signor, se ancora Per te non vuoi eh' io mora, Fa che vivendo almeno Io viva sol per te. Gam. Felice Abram , che sì gran prove hai date A Dio de la tua
Side 144 - in abbandono La ftirpe di Davidde, eccola in trono . Pianta così, che pare Eflinta , inaridita, Torna più bella in vita Talvolta a germogliar. Face così talora, Che par che manchi, e mora, Di maggior lume adorna Ritorna a scintillar
Side 222 - al trono osa di nuovo La timida virtude , e , se ritorna Da' suoi deserti ad abitar la reggia, Opra è di te , che per le vie del cielo I popoli soggetti . Chiami, conduci, e con l'esempio allctti. In te s' affida , e spera Ogni dubbioso cor , Iride
Side 265 - come Tutti intorno al mio sposo Fra timidi , e contenti S' affollano i germani : e chi la fronte ,' Chi la man, chi le gote, Chi le vedi gli bacia. Egli vorrebbe Darfi tutto ad ognuno. Interi accenti Formar non
Side 263 - dolente Che far dovrà ? Se Beniamin ritiene, Di disagio morrà; morrà d' affanno , Se parte Beniamino . Amato padre, Gli dico al fin , fidalo a me. Se torno Senza il fanciullo, in avvenir per sempre Guardami come reo . Mi crede ; io