Opere: volume primo

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G. Laterza, 1912 - 358 sider
 

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Populære passager

Side 93 - Sappi ch' io fui vestito del gran manto; E veramente fui figliuol dell'Orsa, Cupido sì, per avanzar gli orsatti, Che su l'avere, e qui me misi in borsa. Di sotto al capo mio son gli altri tratti Che precedetter me simoneggiando, Per la fessura della pietra piatti. Laggiù cascherò io altresì, quando Verrà colui ch' io credea che tu fossi , Allor ch' io feci il subito dimando. Ma più è il tempo già che i piè mi cossi, E ch...
Side 19 - Che t'ha chiamato a ciò che di lei sterpi Le male piante che fiorir non sanno. Passato è già più che '1 millesimo anno, • Che 'n lei mancar quell' anime leggiadre Che locata l'avean là dov' ell
Side 30 - Multa renascentur quae iam cecidere cadentque quae nunc sunt in honore vocabula, si volet usus, quem penes arbitrium est et ius et norma loquendi.
Side 27 - I latini non hanno usate quelle de' greci e quelle de' barbari? I volgari tutti, avanti il Petrarca e dopo il Petrarca, e il Petrarca stesso, non hanno usate le greche, le latine e le barbare? e di mano in mano, ciascuno, secondo il suo giudizio, prese di quelle che non erano prima scritte dagli altri? « Nam et quae velerà nunc sunt, fuerunt olim nova ». E specificando de' greci : in Esiodo non sono delle voci che non sono in Omero?
Side 274 - ... lontano dagli altri pastori. Fu la preghiera esaudita, e la sua persona trasformata in questo uccello salvatico e montagnuolo, come era la vergine; ed ancor canta come prima soleva, e cantando dice la sua -disgrazia; e quella sua voce significa che la va cercando le sue vacche perdute.
Side 186 - ... s'è mosso a farlo con •qualche ragione. La favola pecca di tre sorti umori: uno argomento non gli muove, due non gli risolvono, il terzo gli vacua...
Side 209 - Demetrio , non é meraviglia che un disperato non s'avvegga del bisogno dell'amico ; perché perde tutti i sentimenti del bene e del male suo proprio. Ma ora che voi dite cosi, del mal mio sento dolore, e del vostro, dolore e vergogna ; poiché per mia colpa v'incontrò.
Side 85 - l Carnovale e la Poesia si siano fratello e sorella, e che tra loro in questo caso non sia differenza alcuna, se non che l'uno s'è dato alla carne, e l'altra allo spirito: nel resto tenete che si corrispondano in ogni cosa, che abbiano quasi i medesimi furori, le medesime licenze, e che facciano le medesime mascherate i...
Side 10 - Indi ei Persi ei Caldei Vincete, e fate un sol di tanti imperi. Di questa madre generosa e chiara, Madre ancor essa di celesti eroi, Regnano oggi fra noi D'altri Giovi altri figli ed altre suore; E vie più degni ancor d' incenso e d' ara , Che non fur già, vecchio Saturno, i tuoi.
Side 10 - Mirate, come placido e severo è di se stesso a sé legge e corona. Vedete Iri e Bellona, come dietro gli vanno, e Temi avanti, com' ha la ragion seco, e 'l senno e 'l vero: bella schiera che mai non l'abbandona. Udite come tuona sopra de' licaoni e de

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